Il racconto della visita il 4 ottobre 2025 tra le varie realtà del Cottolengo di Torino
La visita alla Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino è stata un’esperienza che porteremo nel cuore. Fin dal nostro arrivo abbiamo percepito un’atmosfera speciale, fatta di accoglienza, serenità e sorrisi sinceri. Ogni persona incontrata ci ha trasmesso la forza di un luogo che continua, giorno dopo giorno, a vivere il messaggio di amore e di speranza lasciato da San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Durante la visita abbiamo conosciuto la storia della Piccola Casa, le sue origini, i valori che la animano e le tante opere che ancora oggi si prendono cura delle persone più fragili. Ci ha colpito in modo particolare un episodio che ci è stato raccontato: San Giuseppe Cottolengo, quando accoglieva un nuovo ospite, non offriva come prima cosa un pasto caldo, ma ne prendeva le misure dei piedi per donargli un paio di pantofole. Un gesto semplice, ma carico di significato: voleva dire “sei a casa”, prima ancora di soddisfare un bisogno materiale. Un piccolo atto di tenerezza che racchiude tutta la profondità della sua carità. Abbiamo anche avuto modo di conoscere l’associazione GIUCO, una realtà straordinaria che, attraverso il gioco e lo sport, promuove l’inclusione e l’amicizia tra persone con e senza disabilità. Le loro attività mostrano che lo sport può essere un linguaggio universale, capace di unire, abbattere barriere e far emergere la bellezza della collaborazione.
Colpisce il loro motto, impresso sulle magliette: “No difference”. Due parole semplici che racchiudono un messaggio potente, non ci sono differenze quando si gioca, quando si ride insieme, quando si condivide lo stesso campo, lo stesso entusiasmo. GIUCO ci ha mostrato che ogni persona, indipendentemente dalle proprie capacità, può essere protagonista e parte di una squadra che non esclude nessuno. La presenza del Ministro dello Sport, che ha voluto visitare l’associazione e conoscere da vicino le loro iniziative, è stata un segno importante di riconoscimento e sostegno. La sua partecipazione ha testimoniato quanto progetti come quelli di GIUCO siano fondamentali per costruire una società più giusta, inclusiva e attenta ai valori dello sport come strumento di uguaglianza e amicizia. Attraverso le parole e le testimonianze di chi oggi porta avanti questa missione, abbiamo capito che la carità non è solo un gesto, ma un modo di vivere, di guardare l’altro con rispetto e amore. La Piccola Casa è davvero un luogo in cui la fragilità si trasforma in luce, dove ogni persona trova spazio e dignità. Tornando a casa, in treno, ognuno di noi ha portato con sé un pensiero, un’emozione, un piccolo insegnamento. Abbiamo compreso che servire non significa solo “fare del bene”, ma lasciarsi cambiare da ciò che si vive, con il cuore aperto e riconoscente.
Come diceva San Giuseppe Benedetto Cottolengo: “Dio ama chi dona con gioia.”
E noi, oggi, quella gioia l’abbiamo sentita, respirata e vissuta.
4 ottobre 2025
🕊️ I volontari del Servizio Civile Cottolengo di Trentola Ducenta 2025/2026
Di seguito alcune immagini:























